Passa ai contenuti principali

Referendum costituzionale: strumenti di democrazia diretta

La riforma costituzionale porta delle modifiche anche agli strumenti di democrazia diretta quali la legge di iniziativa popolare e il referendum abrogativo.
Legge di iniziativa popolare. Attualmente si può proporre una legge raccogliendo 50.000 firme, ma non c'è nessuna garanzia che venga esaminata dal Parlamento. Con la riforma si aumenta il numero di firme necessario passando da 50.000 a 150.000, ma si demanda ai regolamenti delle camere la garanzia dei tempi di discussione in aula. Insomma, da una parte di dà e dall'altra si toglie...anche perché non è detto che le modifiche ai regolamenti parlamentari ci saranno.
Referendum abrogativo. Attualmente se ne può proporre uno raccogliendo 500.000 firme. La legge viene abrogata se vanno alle urne il 50% + 1 degli aventi diritto e se sono favorevoli il 50% + 1 di chi è andato a votare. Con la riforma, oltre al metodo appena accennato, si possono raccogliere 800.000 firme e il referendum potrà essere valido se si reca alle urne la maggioranza dei votanti alle elezioni politiche. Da una parte si abbassa il quorum ma dall'altra si rende più difficile l'accesso a questo strumento. Da una parte si dà e dall'altra si toglie. E' previsto anche il referendum di indirizzo, già utilizzato alcune volte in passato ma adesso è ufficialmente introdotto. Nessun miglioramento su questo fronte.

Commenti

Post popolari in questo blog

Conosciamo l'amministrazione: Marco Niciforo

Dopo il diploma di maturità classica, Marco Niciforo si è laureato in Architettura con una tesi riguardante il Preliminare del Piano Regolatore Generale di Augusta. Esercita la professione di architetto dal 1996, conseguendo successivamente l'attestato di coordinatore sicurezza in fase di progettazione e realizzazione delle opere, per la certificazione energetica e di esperto in restauro. Consulente presso l'Università di Roma La Sapienza dal 2015, è stato componente della Commissione edilizia comunale, nonché consulente presso il Tribunale di Siracusa. Eletto con 271 voti di preferenza con la lista "Noi per la città" a sostegno di Nicky Paci, è componente della commissione Finanza e Bilancio. Promotore delle mozioni riguardanti la realizzazione del Piano di Protezione Civile e regolamentazione del traffico in zona Faro S. Croce. Le interrogazioni presentate riguardano lo sblocco delle pratiche di ricostruzione, il ripristino della bretella zona giardini pubblici...

Conosciamo l'amministrazione: Alfredo Beneventano del Bosco

Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in radiologia, Alfredo Beneventano del Bosco lavora dal lontano 1985 presso l'Ospedale Emanuele Muscatello, di cui è Dirigente medico di 1 livello. Negli anni '90 è stato Assessore alla solidarietà in quota Democrazia Cristiana. E' stato eletto alle scorse elezioni comunali con 252 preferenze nella lista "Con Totis per Augusta - Ricostruiamo l'orgoglio dell'appartenenza", risultando il più votato (secondo l'altro eletto Francesco Lisitano con 249 preferenze). Componente della C ommissione i giene, sanità pubblica istruzione, ha presentato, ad oggi, due i nterrogazioni riguardanti la  manutenzione delle scuole e sulla trasparenza degli atti della Giunta. Socio della Società Italiana di Radiologia Medica, ricopre la carica di Commissario della Confraternita di "Maria SS. Immacolata".

Dissesto? Solo 7 milioni

Uno dei temi caldi durante la campagna elettorale, è diventato scottante durante il mandato dei pentastellati. A quanto ammonta il debito del Comune? In un precedente post ( clicca qui ) ho provato a spiegare che la dichiarazione di dissesto è stata causata dai debiti fuori bilancio. Già...ma quali sono esattamente? Cosa li ha generati? La risposta a questa domanda potevamo averla proprio quando è stata votata la dichiarazione di dissesto finanziario dell'ente perché di solito si allega l'elenco dei debiti...di solito, non questa volta! Questa pecca è stata sottolineata dai consiglieri durante il dibattito, ma non vi è stata una risposta esauriente. I consiglieri potevano proporre una interrogazione o un punto all'ordine dei giorno per conoscere e far conoscere alla cittadinanza i colpevoli del disastro economico, ma nessuno si è mosso in tal senso. La stessa maggioranza avrebbe avuto tutto l'interesse, nel segno dell'onesta trasparenza, ad indire una conferenza...