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La scelta di Settipani - Parte III

Dopo essere uscito dal gruppo consiliare del M5S (clicca qui), il Consigliere Settipani ha intrapreso una dura battagli di opposizione all'amministrazione pentastellata pur sostenendo di non voler uscire dal movimento. Da poco ha rassegnato le dimissioni perché il M5S nazionale ha cambiato rotta sugli indagati e perché a livello locale non si rispettano gli impegni in campagna elettorale (clicca qui).
Durante l'ultimo Consiglio Comunale la Presidente Lucia Fichera sostiene che le dimissioni del Consigliere non sono valide perché sono state inviate tramite PEC e non consegnate a mano al Protocollo. Più nello specifico, la Presidente ha asserito che la legge prescrive che le dimissione vanno consegnate personalmente all'ufficio protocollo senza alcun accenno a metodi informatici come la PEC, e non poteva essere altrimenti perché la posta certificata è stata normata parecchi anni dopo. Proprio per questo, andrebbe la legge interpretata in maniera dinamica. La PEC è uno strumento valido per qualsiasi comunicazione verso la pubblica amministrazione perché c'è piena certezza di chi la invia, la data di invio e di consegna. Pertanto, visto che i consiglieri hanno comunicato all'ufficio di presidenza la propria PEC, e Settipani ha usato questo mezzo, sarebbe giusto considerare questo mezzo come personale e adatto per questo tipo di comunicazioni.
Ad ogni modo, preso atto della decisione della Presidenza, il Consigliere Settipani ha ritirato le dimissioni e non apporrà simboli nelle proprie istanze. Quale sarà la strategia? Credo che l'obiettivo sarà quello da me suggerito nel post precedente riguardo le sue dimissioni, e cioè punterà alle dimissioni di altri pentastellati per la vicenda di tributi non pagati e/o assenteismo. E se Marilena Russo, Presidente commissione Bilancio, diventasse assessore?

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