Chi ha letto i post precedenti già conosce il mio orientamento. Il
mio è un NO convinto e adesso provo a dare una spiegazione completa, con
qualche commento che prima non ho inserito perché erano solo dei post parziali,
mentre adesso esprimo un giudizio nella sua totalità.
È mia opinione che con questa riforma si riduce la democraticità delle istituzioni da diversi punti di
vista. In primo luogo avremo un Senato
non eletto a suffragio universale, ma sarà composto da consiglieri
regionali e Sindaci. Che poi questi non sapranno se stare al Comune o a Roma e
verranno criticati per le loro assenze. Secondo logica, inoltre, un Senato
composto da esponenti di enti locali si dovrebbe occupare solo di enti locali,
ma invece potranno incidere sulle riforme costituzionali e politiche dell’UE,
alla pari dei deputati eletti, che poco hanno a che fare con la carica
regionale.
Un altro passo indietro sulla democraticità delle istituzioni è
stato fatto con la riforma delle competenze tra Stato e Regioni. Infatti una
parte di materie di competenza delle Regioni è stata trasferita allo Stato allontanando dai cittadini il livello
decisionale e violando il principio di sussidiarietà (principio regolatore per cui se un ente inferiore è
capace di svolgere bene un compito, l'ente superiore non deve intervenire, ma
può eventualmente sostenerne l'azione). E’ stato detto che nelle regioni
si concentrano molte inchieste giudiziarie e quindi ciò rappresenta un bene…ma
perché allora promuovere i consiglieri regionali a Senatori? Promuoviamo i
corrotti? Con l'immunità poi...
Ma non finisce qui. La
Camera dei deputati è l’organo eletto, ma dovrà sottostare alle volontà del
Governo (non eletto ma nominato dal Presidente della Repubblica) che potrà
1) chiedere di far votare al Parlamento le leggi importanti per il suo
programma entro 70 giorni togliendo spazio alle richieste dell’opposizione 2)
far votare il bilancio entro 15 giorni con lo stesso difetto appena detto 3)
chiedere la supremazia delle legge dello Stato per la tutela dell’unità
giuridica ed economica del paese. Oltretutto, si complica decisamente il
processo di formazione delle leggi che può intraprendere almeno 4 strade
differenti contro l’unica strada percorribile adesso.
Da dire che in base alla legge attuale alla Camera ci sarà quasi
la metà dei deputati eletti in quanto capilista e non eletti dal voto di
preferenza. Un’altra criticità propria dell’Italicum è che un partito che ha il
30% al primo turno e che vince il ballottaggio si ritrova con una maggioranza
ampia alla Camera.
Anche gli strumenti della democrazia diretta subiscono un peggioramento. La possibilità di proporre una iniziativa legislativa popolare è più difficoltosa visto che si triplicano le firme richieste, mentre per quanto riguarda il referendum abrogativo sulla si fa per rinvigorirne l'attività.
Anche gli strumenti della democrazia diretta subiscono un peggioramento. La possibilità di proporre una iniziativa legislativa popolare è più difficoltosa visto che si triplicano le firme richieste, mentre per quanto riguarda il referendum abrogativo sulla si fa per rinvigorirne l'attività.
L’impronta che si è data è quella di un accentramento dei poteri allo Stato e verso il Governo. La politica
si allontana dal cittadino. Non dico che ci ritroveremo in uno Stato
autoritario perché abbiamo un ampio margine democratico. Dico solo che questo
margine si ridurrà sensibilmente.
Il contenimento dei costi, recentemente ridimensionati nella portata dalla Ragioneria dello Stato, è minimo a fronte di una riduzione della
democrazia e a quelli che sbandierano la riduzione dei costi grazie
all’abolizione del Cnel (che di per sé è un fatto positivo) vorrei chiedere: ma
perché non accorpavamo il referendum sulle trivellazioni con le amministrative
così risparmiavamo? Risparmi
convenienza!
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