Il Partito Democratico va verso la scissione. Se ne discute da molto tempo a livello nazionale, ma ad
Augusta questa situazione l'abbiamo vissuta per le elezioni amministrative. Ecco un breve quadro sintetico:
- Il PD ufficiale presenta una lista che appoggia Totis, il quale dice di essere così tornato a casa;
- Domenico Morello, che era in un primo momento il candidato prediletto della segreteria cittadina, fa lo strappo e si allea con la lista costruita dal deputato regionale Coltraro e un'altra lista che fa riferimento ad Amato;
- i renziani locali sono stati i primi a partire appoggiando Guagliardo e alla fine creeranno una lista propria;
- alcuni renziani preferiscono candidarsi in una lista che appoggia Paci.
Più che scissione, ad Augusta abbiamo assistito ad una diaspora. Inutile dire che con questa eccessiva frammentazione a sinistra nessuno ha avuto realmente la possibilità di arrivare al ballottaggio. Infatti, i risultati per il centro sinistra è stato deludente con l'elezione di soli 5 consiglieri (Triberio per il PD, Beneventano e Lisitano per la lista Totis, Tripoli per i renziani e Errante per Sicilia Democratica di Coltraro). E' facilmente intuibile che un centro sinistra unito sarebbe potuto arrivare al ballottaggio. Infatti, se sommiamo i vari voti di Totis, Morello e Guagliardo raggiungiamo il 31,12% contro il 30,93% di Cettina Di Pietro. A dirla tutta, se anche il centro destra si fosse presentato con un'unica candidatura avrebbe agevolmente superato il 30%. Lo so che che sarebbe stata un'altra campagna elettorale, ma avendola vissuta in prima persona, posso dire con relativa certezza che l'unità dei due storici schieramenti avrebbe fruttato loro un surplus poiché molti voti sono andati al M5S o non sono stati dati affatto proprio per l'eccessiva frammentazione.
I recenti risultati elettorali in altri comuni confermano questa teoria, quindi siamo sicuri che la scissione del PD non ci interessa? Per quanto mi riguarda, credo che se un partito di sinistra riesce a compiere un programma di destra allora la scissione oltre che inevitabile è anche giusta. Ma dobbiamo capire quali saranno le conseguenze e correre ai ripari.
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