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Un anno di politica

Inutile nasconderlo, il 2015 è un anno che passerà alla storia, almeno per la nostra città. Un anno con uno spartiacque ben preciso e che è rappresentato ovviamente dalle elezioni comunali, una rottura che divide in maniera netta questa annata in due parti con caratteristiche agli antitetiche. La prima parte ha visto i tre commissari governare la fase di transizione verso le elezioni dopo quasi tre anni di commissariamento che hanno mutilato la democrazia cittadina. Con loro abbiamo avuto pazienza all'inizio perché i problemi sono tanti e in poco tempo è per tutti difficile portare cambiamenti. Con loro siamo stati poco vigili perché "Loro sono i commissari, sanno quello che fanno". Con loro non abbiamo avuto un dialogo, ma non abbiamo alzato barricate. Nessuno ora però li rimpiange, ora tutti li criticano, ora facciamo la conta dei danni.
Elezioni dunque. Il ritorno alla democrazia piena, al dibattito, allo scontro politico. La logica conseguenza di questa voglia di democrazia è stata l'eccessiva frammentazione con 7 candidati Sindaco e tantissime liste civiche. La frammentazione devasta il centro-sinistra che conta 3 candidati, pochi voti e niente ballottaggio. Ballottaggio che vede Nicky Paci appoggiato da liste civiche, il quale non vuole l'apparentamento con le altri al solo scopo di togliere la maggioranza in Consiglio agli avversari (chissà se rifarebbe la stessa scelta adesso), e Cettina Di Pietro del Movimento 5 stelle. L'esito lo sappiamo, ma quello che c'è stato in campagna elettorale non ha precedenti. Facebook è il luogo in cui si affronta la campagna elettorale giorno per giorno, piazze che si riempivano per i comizi (si è formato anche un "gruppo d'ascolto" che li seguiva tutti o quasi) e diversi confronti con tutti i candidati. Siamo passati dalla dittatura commissariale (tecnicamente si chiama proprio così, non lo scrivo polemicamente) all'orgia democratica. Dalle vacche magre, all'abbuffata degna della cena natalizia appena passata.
E fu così che si formò la Giunta e il Consiglio comunale. Mentre la prima procede con il suo lavoro, è il secondo a dare maggiori spunti. La maggioranza pentastellata si prende la presidenza (due volte), la vice presidenza del civico consesso e la presidenza di tutte le commissioni. L'opposizione per certi versi insegue la parte avversa con donazioni di assegni e rinunce al gettone di presenza, per altri versi attacca a testa bassa puntando tutto sul conflitto di interessi dell'assessore al bilancio Schermi, ma fa ben poco per migliorare una delibera importatissima come quella delle tariffe Ta.Ri per esempio. Per non rimanere passiva e per dettare l'agenda politica hanno richiesto due consigli monotematici su ospedale ed autorità portuale (un terzo sulla vertenza Versalis ci sarà a breve). Personalmente gradirei anche meno polemiche fini a sé stesse, discorsi più mirati e qualche proposta in più.
per quanto riguarda l'attività politico-amministrativa, per ora sono stati partoriti dissesto, tariffe Ta.Ri, regolamento per la biblioteca e per il compostaggio.
Facebook, dicevo prima. è stato un modo per seguire la campagna elettorale e adesso per seguire i lavori e le varie polemiche. Ma è vero che molte "fruste" sono state "scummigghiate" proprio grazie a questo mezzo. Dai lavori nelle case popolari al cemento nelle scale del Faro, dal manifesto nei piloni del ponte a quelli sparsi in posti in cui non potevano stare, per non dimenticare gli spezzoni della relazione causa dello scioglimento del consiglio comunale pubblicati da impavidi utenti. Grazie a questo social network molti hanno visto cadere la propria credibilità a causa di denunce pubbliche o selfie poco opportuni.
Passiamo alle questioni regionali. Poco da dire. Le infrastrutture sicule cadono a pezzi e l'economia arranca. Nessuno vuole Crocetta, ma in pochi votano la sfiducia. La riduzione dei parlamentari regionali riduce di molto la possibilità di qualcuno ad essere rieletto e quindi perché andare a casa prima se si può mangiare ancora un altro anno? Grandi manovre per la futura campagna elettorale già ci sono. La destra punterà su una figura autorevole e che ha già un consenso riconosciuto, mentre la sinistra si sta riorganizzando. Tutti però sanno che questa volta il Movimento 5 Stella punta deciso alla vittoria, e questa volta parte in pole position.
Parliamo, infine, di Renzi. Io credo ci sia una sottile differenza tra puntare agli elettori scontenti di destra e far diventare il PD un partito di destra. Jobs act, aiuti alle banche, sblocca Italia, legge elettorale, buona scuola e l'acquisizione di molti deputati della parte una volta avversa. Questo ha portato ad una rottura netta con la Sinistra che si sta organizzando in due maniere differenti: Sinistra italiana nasce da un accordo tra parlamentari e punta verso lo storico elettore ma mantenendo i rapporti col PD, mentre Possibile di Civati è per la rottura con il partito del Premier e punta a costruirsi un consenso dal basso attraverso battaglie referendarie e votazioni online. Intanto la Lega cresce e semina anche al Sud e Forza Italia è sempre più ai margini.

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