È nata una
nuova formazione politiche che scenderà in campo alle elezioni nazionali. Si
chiama “Liberi e uguali” nata con
l’assemblea del 3 Dicembre di Sinistra Italiana, Possibile e Articolo 1, che ha
incoronato il Presidente del Senato Grasso
come leader.
Libertà ed
uguaglianza sono valori che da sempre hanno contraddistinto, in base alla
sensibilità, la destra dalla sinistra. Più libertà, economica e dallo Stato, a
Destra e più uguaglianza, dei diritti e dei risultati prodotti dal marcato, a
Sinistra. All’interno dei due schieramenti abbiamo a loro volta diverse
sensibilità su questi valori che avvicinano o allontanano dal centro. L’unione
di questi due valori nel nome di una formazione politica marcatamente di
sinistra fa pensare che l’idea è quella di inquadrarla in quello che viene
detto Liberalismo di sinistra: uguaglianza nei punti di partenza ma non dei risultati,
risultati che si avranno con una certa dose di libertà economica, ma con la
correzione della politica redistributiva del reddito. Se si vuole il voto di
Sinistra e rubare voti al Partito Democratico, molto probabilmente questo è la
giusta etichetta.
Veniamo alle
note dolenti.
Nel suo discorso,
Grasso ha voluto rimarcare le distanze con il Partito Democratico, ma non ha
parlato dell’articolo 18. Non è da
sottovalutare visto che Possibile e la CGIL si sono sempre schierate contro la
riforma voluta da Renzi. A Sinistra, ma non troppo: sembra questa l’intenzione.
Inoltre, l’assemblea
del 3 Dicembre doveva solamente dire Sì alla lista unitaria della Sinistra, ma
invece è magicamente spuntato il nome della lista e anche il leader. Questo non
è di Sinistra. Una differenza con la Destra è sempre stato, almeno in teoria,
un coinvolgimento dal basso contro l’elitismo e le scelte dall’alto della
Destra. Grasso probabilmente è la persona migliore per questo ruolo, ma il
metodo di proclamazione non è stato di Sinistra.
A questo punto
è di vitale importanza tornare al metodo partecipativo che l’assemblea del 3
Dicembre voleva portare. Non per ratificare il nome della lista o del leader,
ormai i giochi sono fatti, ma per la scelta dei candidati alla Camera dei
Deputati e del Senato. Il tempo c’è, la voglia di partecipazione pure. Non deve
passare il messaggio che i 3 partiti si sono uniti per garantire una poltrona a
chi già siede in Parlamento, nessuna decisione va presa nelle stanze di
Montecitorio. è necessaria una selezione democratica e trasparente dei
candidati. Questo sarebbe di Sinistra.
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