Inizio questa rassegna di analisi della riforma
costituzionale in vista del referendum del 4 Dicembre con un appunto che
riguarda il quesito referendario,
anche perché è recente la notizia del ricorso presentato dal M5S e SI.
Ovviamente questo è solo un antipasto perché le ragioni del Si e del No
dovranno formarsi analizzando i punti chiave della riforma, ed è ciò che farò
nei futuri post.
La legge che regolamenta la formulazione di un
quesito referendario è la n.352/70 in particolare l’articolo 16 secondo il
quale:
-
Il quesito da sottoporre a referendum consiste
nella formula seguente:<Approvate il testo di legge di revisione
dell’articolo…(o degli articoli…) della Costituzione concernente … (o
concernenti…) approvato dal Parlamento e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n.
del.. ?>; ovvero <Approvate il testo della legge costituzionale
concernente…approvato dal Parlamento e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale
del…?>
Il Governo ha optato per questa seconda possibilità,
e il quesito è il seguente:
Approvate il testo della legge costituzionale
concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la
riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi per il
funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del
Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal parlamento e
pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?.
A mio avviso un
Governo non deve tentare di orientare l’esito del voto attraverso una
formulazione del quesito che indica gli obiettivi che il Governo stesso presume
di aver raggiunto con questa riforma (perché di fatto è stata imposta dal
Governo), ma dovrebbe scrivere i titoli degli articoli presenti nella
costituzione toccati dalla riforma stessa. Un quesito imparziale, e secondo l’articolo 97 della Costituzione la
pubblica amministrazione (di cui il Governo è il vertice) deve essere
imparziale, sarebbe stato:
Approvate il testo della legge costituzionale
concernente “disposizioni per il Senato, l’iter legislativo, soppressione del
Cnel, ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni e legge di iniziativa
popolare ” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88
del 15 aprile 2016?.
In questo modo il cittadino può e deve farsi un’idea
informandosi al meglio senza i preconcetti inculcati dal quesito.
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