"Liberi e uguali" ambisce al voto della sinistra e lo fa costruendo un programma elettorale sicuramente alternativo a quello del PD e della destra. Il leader Grasso ha generato entusiasmo esordendo con il tema della gratuità degli studi universitari per le fasce deboli e i sondaggi davano questa compagine in salita. Sarebbe stato opportuno poi proseguire con una grande attenzione ai territori, cosa che non è accaduta offrendo dei "paracadute" a personaggi di spicco piazzati in collegi sicuri a scapito di attivisti dei territori o deputati uscenti. Ciò a frenato l'entusiasmo e la crescita. Andiamo al programma.
Come detto da Grasso, il programma inizia così "Istruzione e ricerca al primo posto" puntando sulla gratuità degli studi e la stabilizzazione dei precari. Per rimarcare le distanze con PD e destra, propone il contratto a tempo indeterminato a piene tutele (e non a tutele crescenti come fatto dal PD col Jobs act), ripristinare l'articolo 18, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, estensione del reddito di inclusione, fisco equo, introduzione della Tobin Tax (tassa sulle transazioni finanziarie) a livello europeo e della web tax per le multinazionali che non hanno sede in Italia ma che vendono servizi via web.
Una distanza ancora più netta dalla destra la si può trovare sul tema dei diritti e dell'accoglienza. Liberi e uguali propone infatti: matrimonio per tutti i legami affettivi, accoglienza (soprattutto con gli Spar) abolendo la Bossi-Fini, con permessi di ricerca al lavoro, canali umanitari e di salvataggio e cittadinanza per chi nasce in Italia o per chi supera un ciclo di studi in Italia.
Infine, in tema di politica internazionale, propone una riduzione delle spese militari, in particolare bloccare l'export bellico verso l'Arabia Saudita in guerra con lo Yemen.
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