Ho appreso, durante un dibattito pubblico tra Sindaci, che ad Avola è stato approvato il piano di riequilibrio finanziario, evitando così il dissesto, e molti hanno chiesto perché ad Augusta invece è stato bocciato e si è dichiarato il questo maledetto dissesto senza tentare ancora una volta con un nuovo piano di rientro. Dipendeva dal debito? Da quello che ho avuto modo di capire si.
Ripeto per la centesima volta che tutto dipende dall'accordo con i creditori e della massa passiva di 102 milioni quello che importa in realtà è 20 milioni di debiti fuori bilancio e altrettanti di passività potenziali (che possono essere in realtà 0 come 20, non si sa con certezza).
Ad Avola i debiti fuori bilancio erano 200mila mentre le passività potenziali erano 4 milioni per la questione depuratore e 32 milioni per contenziosi. Personalmente credo che le due situazioni siano molto diverse: ad Augusta 20 milioni fuori bilancio sono certi e subito esigibili e altrettanti incerti, mentre Avola 200mila certi e 36 milioni incerti. La differenza è netta: trovare un accordo con i creditori su 20 milioni è trubbulu (termine tecnico) mentre su 200 mila è più semplice. E le passività potenziali? Su quello non si deve trovare un accordo, ma si deve creare un fondo apposito con l'innalzamento delle aliquote delle imposte a cui attingere in caso di manifestazione reale del debito.
A dire il vero una cosa rimprovero alla nuova Giunta. Si è detto, anche tramite una conferenza stampa, che si stava provando a trovare un accordo con i creditori, ma sinceramente io avrei mandato una PEC per mettere nero su bianco la proposta e dimostrare con certezza l'impossibilità dei un nuovo piano. Certezza che non si può avere con qualche telefonata.
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