Dopo una lunghissima mediazione, il Partito Democratico trova l'accordo per la riforma del Senato, anche se secondo me le ragioni di fondo delle critiche della sua minoranza permangono ancora adesso. Andiamo con ordine vedendo quali saranno le funzioni e la composizione.
Funzioni: il Senato non potrà sfiduciare il Governo (la relazione fiduciaria sarà solo con la Camera dei Deputati) e avrà funzioni di raccordo tra Stato ed altri enti, quindi Regioni e comuni nonché su riforme costituzionali, legge costituzionali, referendum, legge elettorali locali, famiglia, salute e trattati internazionali. Viene affidato anche un ruolo consultivo sulle altre materie;
Composizione: i Senatori non saranno più 315, ma 100 di cui 74 Consiglieri regionali, 21 Sindaci e 5 personalità illustri nominate dal Presidente della Repubblica.
Le critiche maggiori riguardavano la non elettività dei Senatori. In generale, la seconda camera di uno Stato non è elettiva (gli USA sono un'eccezione ma è anche vero che l'intero sistema istituzionale è diverso) quindi queste critiche sembravano pretestuose. Ma è anche vero che in questo periodo storico il cittadino sente un distacco delle istituzioni e pertanto un ulteriore arretramento da questo punto di vista non sembra un bel segnale. Tuttavia l'accordo raggiunto è veramente mediocre. E' stato presentato un emendamento in cui si vorrebbe superare questo problema con la seguente formula "... I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun consiglio". Insomma, i Senatori saranno comunque non eletti direttamente per questa funzione. Accordo al ribasso.
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